Attimi di trascurabile felicità
Ore 18:00, giorno di Ferragosto.
Il caldo torrido batte sulle lamiere del bar del lido mentre la luce dei raggi del sole riflette sulle borse dei bagnanti accaldati.
Seduta sul mio lettino osservo distrattamente la gente con in mano un caffè in ghiaccio rigorosamente con latte di mandorla da buona salentina media.
Il caldo torrido batte sulle lamiere del bar del lido mentre la luce dei raggi del sole riflette sulle borse dei bagnanti accaldati.
Seduta sul mio lettino osservo distrattamente la gente con in mano un caffè in ghiaccio rigorosamente con latte di mandorla da buona salentina media.
Improvvisamente alle mie spalle spunta il capo pieno di capelli di una bambina sui cinque anni che con una risata sdentata inizia a gridare : “Il mare, finalmente, ecco il mare, è bellissimo”.
Solleva le braccia come in un abbraccio, poi le alza come per prendere il volo, finché non arriva in prossimità del bagnasciuga.
Solleva le braccia come in un abbraccio, poi le alza come per prendere il volo, finché non arriva in prossimità del bagnasciuga.
Sembra una farfalla.
La felicità a volte è davvero questione di attimi e cercare uno sprazzo di bellezza nel ricordo di uno di questi piccoli attimi è come ricevere una carezza in “una di quelle notti che somigliano ad un pianto” .